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SLCC

strategie linguistico comportamentali cognitive
strategie linguistico comportamentali cognitive

Che strategie utilizziamo per fare esperienza del mondo?

Per velocizzare il nostro cervello si approccia al mondo sfruttando dei programmi mentali.

Tutti abbiamo un naturale orientamento verso determinate strategie rispetto ad altre, anche se possono variare in base al contesto e allo stato d’animo.

Questi meta-programmi sono le Strategie Linguistico-Comportamentali Cognitive (SLCC).

Strategie perché sono il modo inconscio con cui ci approcciamo al mondo.

Linguistico perché si possono intuire dal nostro modo di parlare.

Comportamentali perché si riflettono sui nostri comportamenti.

Cognitive, infine, perché si definiscono in base alla nostra personalità, creando la nostra architettura delle scelte.

In questo articolo ti propongo una veloce carrellata di questi approcci alla realtà e  le varie fonti, nel caso vorrai approfondire l’argomento. 

Cosa ti motiva?

Via da/Andare verso

Preferisci evitare di perdere qualcosa o guadagnare qualcosa?

Ti attivi perché è sorto un problema da risolvere o perché hai visto un’opportunità?

Attira maggiormente la tua attenzione se vengono sottolineate le problematiche che puoi evitare o i fantastici vantaggi che potrai ottenere?

Hai optato principalmente per le prime opzioni? Sei un tipo “via da”.

Se pensi che sia una cosa brutta ti tranquillizzo, sei in buona compagnia.

Diversi esperimenti confermano la nostra naturale avversione alla perdita, che è evolutivamente più vantaggiosa.

Dal punto di vista linguistico, usi spesso, e calamitano la tua attenzione, parole tipo:

  • allontanarsi
  • evitare
  • risolvere
  • impedire
  • minaccia
  • perdere
  • lontano
  • distanziarsi
  • venire a capo
  • emergenza
  • prevenire

 

Invece, se hai optato per le seconde, sei un tipo “andare verso”.

Sei attratto maggiormente i potenziali vantaggi che potrai ottenere nel fare qualcosa.

Questo è un’approccio più raro.

Potrebbe però anche essere che, in questo preciso momento in cui stai leggendo, tu sia in uno stato d’animo particolare che ti rende meno avverso al rischio del solito.

In questo caso le parole che utilizzi di più sono:

  • andarsi a prendere
  • ottenere
  • raggiungere
  • conseguire
  • risultato
  • conquistare
  • riuscire
  • acquistare
  • consolidare determinati vantaggi
  • maggior benessere
  • più soldi
  • rafforzare

 

Necessità/Possibilità

Fai quello che fai perché devi o perché vuoi farlo?

Hai bisogno prendere le ferie o ti piacerebbe andare in ferie?

Devi fare qualcosa di speciale nel weekend o hai voglia di fare qualcosa di speciale nel weekend?

Se hai scelto le prime opzioni, vuole dire che fai le cose per “necessità” e usi spesso parole come:

  • devo
  • dovrei
  • mi serve
  • ho necessità
  • ho bisogno

 

Se hai optato per le seconde invece, è la “possibilità” di poter fare una determinata cosa che ti motiva e preferisci parole tipo:

  • vorrei
  • mi piacerebbe
  • sarebbe bello

 

Come elabori le informazioni?

Generale/Specifico

Solitamente hai un approccio deduttivo o induttivo?

Ti serve partire da una visione di insieme o dai dettagli?

Comprendi meglio se hai una panoramica generale o ti addentri subito nei dettagli? 

Hai scelto le prime opzioni? Allora sei un tipo “generale” e hai bisogno di un contesto per comprendere le cose.

Il tuo parlare è caratterizzato da locuzioni come:

  • ragioniamoci su
  • a grandi linee
  • in una visione globale
  • a livello macro
  • facciamo una panoramica d’insieme
  • guardiamo nel complesso
  • in generale è possibile che
  • mi faccio un idea generale della situazione

 

Se invece ti hanno attratto maggiormente le seconde sei un tipo “specifico” e hai bisogno di conoscere i dettagli per non giudicare un discorso superficiale.

Se hai questo tipo di approccio alle informazioni il tuo linguaggio è ricco di:

  • nel dettaglio
  • nel micro
  • nello specifico
  • in particolare
  • selezionato
  • dettagliatamente
  • esattamente
  • di preciso
  • microscopico
  • spiegami nel dettaglio di cosa si tratta
 

Su cosa basi le tue scelte?

Quando devi fare un acquisto, cerchi tra le marche che già conosci o esplori la concorrenza?

Nell’organizzare una vacanza, prenoti sempre nello stesso posto o valuti sempre per qualcosa di nuovo?

Preferisci crogiolarti nella tranquillità del noto, o cerchi l’eccitazione dell’ignoto? 

Se le prime opzioni ti attirano maggiormente sei un tipo “somiglianze”.

Come per la categoria “via da”, che abbiamo visto tra le leve motivazionali, è la strategia più utilizzata dalle persone.

Se ci pensi è il non voler rischiare di perdere qualcosa che ci fa andare sul sicuro, scegliendo quello che già conosciamo.

Le espressioni che ti mettono a tuo agio sono:

  • è lo stesso di
  • è identico
  • è come quello precedente
  • assomiglia in tutto e per tutto a
  • tutto è rimasto come era

 

Se invece cerchi sempre cose nuove, sei un tipo “differenze” e sei attratto dalle novità.

Le parole che ti attirano maggiormente sono:

  • ecco in cosa è diverso
  • è completamente nuovo
  • totalmente differente
  • esclusivo
  • mai sentito prima

Cosa conferma le tue scelte?

referenza Esterna/Interna

Scegli chi ha le recensioni migliori o segui il tuo istinto?

Vai nei posti dove vanno tutti, o ti basta che piacciono a te?

Solitamente sei in linea con il sentire comune, o spesso ti trovi anche in disaccordo?

Le prime opzioni indicano la ricerca di conferme negli altri e un indice di referenzialità “esterno”.

Tutti, chi più chi meno, utilizziamo questa strategia. 

Dopotutto, siamo animali sociali e, per evitare di rimanere isolati, siamo soggetti alla legge di riprova sociale

Inoltre, se piace a così tante persone vorrà dire che è valido!

Ricerchi e accetti di buon grado i consigli e le frasi che ti convincono sono:

  • tante persone ritengono che sia il migliore
  • tutti ne parlano bene
  • guarda quante recensioni positive

 

Se invece, pur magari ascoltando i feedback degli altri, l’ultima parola, nel bene o nel male, alla fine spetta a te, allora hai un indice di referenzialità “interno”. 

Sapendo già cosa fare, non ami molto i consigli e ti mettono più a tuo agio frasi come:

  • tu sai già cosa fare
  • hai già preso la tua decisione
  • secondo te quale è meglio?
  • scegli tu cosa fa al caso tuo
  • adesso ti do tutte le informazioni che ti saranno utili

 

Numero di casi/Tempo

Chi è migliore, qualcuno che svolge il suo lavoro da oltre 30 anni o qualcuno che ha ottenuto 100 risultati positivi?

Un marchio che ha aperto nel 1890 oppure che ha prodotto 50 prodotti validi?

Gli anni di esperienza in un settore o il numero di successi ottenuti?

Le prime opzioni indicano che dai una preferenza al “tempo” e agli anni di attività.

Le frasi che fanno più breccia sono:

  • esperienza ventennale
  • facciamo birra dal 1860

 

Se invece per te non conta “da quanto tempo”, ma quanti risultati, sei un tipo “numero di casi” e reputi valido qualcosa, solo dopo un determinato numero di successi (numero soggettivo)

Le locuzioni che ti attirano sono:

  • ho portato al successo aziende
  • ho trasformato brand in marchi di successo nel loro settore
  • ho aumentato il fatturato del 30% di aziende

Come agisci?

Procedura/Opzioni

Preferisci seguire delle istruzioni o l’istinto?

Ti servono indicazioni precise e puntuali o libertà di manovra?

Sei un tipo metodico o improvvisi a seconda delle esigenze?

Nel primo caso, hai una preferenza per la modalità di azione “procedura”.

Hai un approccio schematico e lineare e ti trovi in difficoltà se si presentano imprevisti.

Usi spesso frasi tipo:

  • la prima cosa da fare è…
  • Prima ci organizziamo, poi facciamo questo, poi quello…

 

Le seconde, mostrano una preferenza di azione per “opzioni”. 

Anche se segui uno schema di base, scegli di volta l’opzione che reputi migliore e provi una certa insofferenza se vieni limitato ad un’unica scelta.

Prediligi frasi tipo:

  • Incominciamo e poi valutiamo come muoverci
  • Sceglierò in base a come mi sentirò sul momento

 

Proattivo/Reattivo

Quando fai qualcosa, lo stimolo nasce da dentro di te, o in risposta a qualcosa di esterno?

Prendi l’iniziativa o ti fai trascinare dagli altri?

Agisci o reagisci?

Le prime opzioni ti definiscono come una persona “proattiva”.

Hai una predilezione per i verbi di azione in forma attiva e all’indicativo presente, come:

  • vado
  • andiamo
  • facciamo

 

Le seconde invece come una persona “reattiva”.

Spesso usi i verbi al passivo, tipo:

  • è stato licenziato
  • è stato richiamato dal direttore
  • è stato aiutato 

 

Come ti relazioni con gli altri?

Adeguante/Disadeguante

Solitamente ti trovi in accordo o in disaccordo con la maggioranza?

Cerchi di conciliare le tue idee a quelle degli altri o le difendi a spada tratta?

Cerchi  punti di contatto o di contrasto con le posizioni altrui?

Le prime descrivono un approccio “adeguante” al prossimo, e usi spesso frasi tipo:

  • anche io
  • anche per me

 

Le seconde un approccio “disadeguante” e il tuo linguaggio abbonda di avversative, come:

  • no, ma, però
  • a me invece
  • io invece

 

Locuzioni che se ben ci pensi utilizziamo spesso durante il giorno.

Dove sei con la testa?

Passato/Presente/Futuro

Quale delle seguenti frasi ti definisce maggiormente?

  • Quanto era meglio qualche anno fa, quando ero giovane
  • Cogli l’attimo fuggente
  • Domani sarà un giorno migliore

 

Se hai scelto la prima frase sei una persona focalizzata al “passato”, e ti ritrovi spesso a paragonare come stavi ieri rispetto ad oggi.

Se hai scelto la seconda sei concentrato sul “presente”, sul qui ed ora e le tue parole sono coerenti con questo tuo atteggiamento.

Infine, se hai scelto la terza, sei orientato al “futuro”, sempre intento a pianificare la prossima mossa e a ragionare sul cosa avverrà domani.

Il tuo tempo verbale preferito è, ovviamente, il futuro.

Come usare le strategie linguistico-comportamentali cognitive

La realtà non è in bianco e nero, ma in una scala di grigi.

Allo stesso modo le strategie linguistico-comportamentali cognitive non sono dei blocchi granitici in cui circoscrivere le persone.

Vedile più come delle preferenze che abbiamo nel modo di elaborare i numerosi stimoli esterni che riceviamo costantemente.

Per cui se solitamente ti attivi per scappare dai problemi, magari, in una determinata circostanza, potrai essere attratto dalla prospettiva di un guadagno.

Pur essendo un tipo abitudinario, puoi trovarti affascinato da una particolare novità.

Oppure, anche se sei a tuo agio nel seguire le istruzioni, in un particolare contesto, potrai valutare di modificare la scaletta.

Per questo è importante conoscere, saper riconoscere e assecondare le strategie tue e del tuo interlocutore in ogni contesto, così da rendere più fluida e lineare la tua comunicazione con gli altri e con tè stesso.

Ovviamente non sempre sei in grado di sapere o scoprire le preferenze di chi ti ascolta o legge, come ad esempio nella comunicazione sui social, dove ti rivolgi a centinaia di persone diverse.

Per queste occasioni, Poalo Borzachiello in HCE e nel suo libro Il Codice Segreto del Linguaggio ha ideato un sistema che tiene conto delle varie SLCC e le integra con la teoria dei 3 cervelli.

Il sistema M.I.C.R.O che approfondiremo nel prossimo articolo.

 

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